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La Provincia araba dell'Europa

Tra aride distese e verdeggianti giardini reali

L'Andalusia fusione di stili offre ai visitatori, meravigliosi palazzi reali, moschee, chiese e fortificazioni, che letteralmente splendono sotto il sole di questa misteriosa regione.


"Oh mura eccelse, oh torri incoronate di onore, di maestà, di gagliardia! Oh grande fiume, re di Andalusia dalle sabbie nobili quando non dorate! Oh fertile pianura, montagne elevate che il cielo predilige e il giorno indora! Oh sempre gloriosa patria mia, tanto per le penne come per le spade!" -Luis de Gongora

Al-Andalus è l'origine etimologica della odierna comunità autonoma spagnola più popolata. Questo termine è stato coniato dagli arabi che per un lungo periodo hanno dominato su queste terre, lasciando segni indelebili che tutt'ora è possibile ammirare nelle 8 province andaluse.

Ma la storia dell'Andalusia in realtà inizia molto prima con gli Iberi popolo originario delle rive del Guadalquivir (dall'arabo "fiume grande") che ha vissuto nella parte meridionale della penisola iberica per quasi tutti il I millennio a.c., stando a contatto con colonie fenicie e greche.

Il dominio iberico dell'Andalusia terminò in parte con la conquista cartaginese nel 237 a.c. e venne totalmente stroncato dalla conquista romana del 206 a.c.

Del dominio Romano si possono trovare importanti testimonianze nel parco archeologico dell'antica città di Italica e nella città di Carmona, due dei centri strategici della neocreata provincia betica, dove si possono tutt'ora ammirare teatri, mosaici, resti di antiche domus e necropoli.

Alla caduta dell'Impero d'Occidente il sud della Spagna subì le dominazioni barbariche dei vandali e dei visigoti fino al 711 anno in cui subentrarono i musulmani. Quello islamico fu uno dei periodi più floridi delle terre bagnate dal Guadalquivir e sormontate dalla Sierra Nevada alla quale appartengono le cime più alte dell'attuale Spagna basi del turismo montano, con numerosi stazioni sciistiche e percorsi per mountainbike.

La cultura e la tradizione araba è tutt'ora presente nel territorio, soprattutto in città come Granada e Cordova. L'Alhambra di Granada (città a mio parere meravigliosa ricca di profumi, costumi e locali che ricordano il mondo arabo) e la mezquita di Cordova sono 2 tra le più grandi opere lasciate all'odierna Spagna dagli arabi, a cui si può sicuramente aggiungere la Giralda e il Real Alcazar di Siviglia, appartenente ai re Cristiani, ma costruito nel periodo musulmano con stile arabo.

La forte influenza musulmana si può riscontrare non solo nei dialetti e nelle tradizioni, ma anche nella toponomastica, negli stili delle piazze, delle strade e dei patios ( giardini interni, molto comuni in andalusia), ma anche nell'arte culinaria che offre zuppe fredde come il gazpacho e il salmorejo di origine romana, ma fortemente cambiati nel periodo islamico.

Meraviglioso però è il contrasto tra stili cristiani e arabi che si intrecciano in tutta la regione, a dimostrarlo, oltre alla mezquita di Cordova, anche la meravigliosa Cattedrale di Siviglia dove vi si trovano deposti i resti di Cristoforo Colombo (in spagnolo Cristobal Colòn), è appunto questa meravigliosa città che nel periodo della Cattolicissima Spagna ha svolto un ruolo fondamentale nelle scoperte delle Americhe anche grazie al passaggio del Guadalquivir che divide il centro abitato. La ricchezza di Siviglia, oggi capoluogo dell'Andalucia e quarta città spagnola più popolata, nei decenni successivi ai viaggi di Colombo, aumentò notevolmente. I turisti ne hanno riscontro in musei, piazze e palazzi reali, ma soprattutto nel quartiere di Triana, il più grande e importante della Siviglia odierna.

Ma le bellezze andaluse non si limitano di certo alla storia, infatti ruolo fondamentale ha il mare. L'Oceano atlantico bagna la costa occidentale della regione su cui si affacciano Huelva, famosa per il suo "Jamon Iberico" (Prosciutto crudo di eccezionale qualità) e Cadice conosciuta per la sua movida prevalentemente estiva, per le sue spiagge di sabbia fina e per la sua aerea portuale che in passato ha portato fama e ricchezze alla città.

Per gli amanti delle zone balneari è infatti la provincia di Cadiz la più consigliata, con varie spiagge simili, ma al contempo differenti per stili, per gli amanti delle feste, delle discoteche e delle spiagge affollate una tra le migliori è sicuramente quella della città bianca di Conil de la frontera, mentre a un paio di chilometri si può trovare un atmosfera più hippie nelle spiagge di El Palmar e Zahora, ma nel caso in cui questo non bastasse scendendo ancora al faro di Trafalgar o a los Caños de Meca si incontrano anche spiagge per nudisti. Nel caso in cui si volesse trovare zone più tranquille, selvagge e meno affollate ci si dovrebbe spostare in direzione Huelva nelle "playas" che circondano Matalascañas al confine con il Parco nazionale della Doñana.

Last but not least la città andalusa a mio parere seconda solo a Granada per bellezza e atmosfera. Malaga, la città che proprio come Almerìa si affaccia sul Mediterraneo. Patria di Picasso, si estende sulla costa del sol. Le ricchezze storiche che possiede tra cui l'Alcazaba e il teatro romano sono notevoli, così come quelle artistiche tra cui il museo di Picasso e la Cattedrale, ma ciò che più mi ha affascinto di quel luogo è la serenità del lungomare pieno di negozi, famiglie e artisti di strada e l'atmosfera notturna del centro storico dove poter degustare tra la musica e i profumi dei locali un'ottima insalata Malagueña.


Pur avendo citato molti luoghi e innumerevoli bellezze manca molto da dire su questa regione: Piazza di Spagna a Siviglia, il Generalife di Granada, il ponte romano di Cordova o la meravigliosa flora e fauna del Parco della Doñana, per questo e molto altro potete chiedere approfondimenti sulla mia email: nomadbeartrips@gmail.com

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La mia storia

Ciao a tutti, sono Samuele Messina e sono nato a Messina il 20 luglio del 2000.

Nonostante la mia giovane età, ho potuto sviluppare nella mia adolescente una passione per i viaggi di cui non posso far più a meno.

 

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